12. Il silenzio è un bene comune.

Quiete visiva, uditiva, olfattiva e anche testuale, logica, di spazio intorno a sé… per percepire i segnali  lontani, per avvertire quelli interiori, per conversare sottovoce: è il contrario del chiasso che pretende una percezione accelerata, superficiale, ansiogena, da dimenticare subito.

Questi spazi di quiete sono stati intorno a noi per centinaia di secoli, erano un bene comune.
Oggi i brand famosi competono a chi grida più forte e saturano l’infosfera con messaggi sempre più sfacciati, ostinati, giganteschi, colorati, sexy e clamorosi… le nostre nicchie sono violate da una gara in cui vince il più ricco: colui che paga lo spreco, che può scommettere molti soldi dove la posta è un valore aggiunto vergognoso.
Ci hanno rubato questi spazi di tranquillità e dobbiamo riconquistarli: confliggendo, oppure ricostruendo nicchie di relazioni umane e tenere. Se siamo ancora capaci.
Noi ci proviamo e a volte ci riusciamo.

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