Cos’è un filmmaker, nel mio caso?
È un artigiano dell’audiovisivo che sa affrontare le diverse fasi di produzione di un video fino alla creazione del film giusto per il cliente, meglio se giusto anche lui. Ognuno poi può avere le sue specialità.
A me piace ascoltare, raccontare e proporre suggestioni.
Per questo credo che se posso raccontare una storia dove il business non è l’unico motore possiamo avere un film, video, un contenuto audiovisivo interessante, senza per questo dover vendere nulla. Il cliente giusto è così quello che ha una storia, una sensibilità, che posso aiutare a esternare in un dialogo, le immagini poi vengono quasi da sole con la curiosità di scoprire ancora ciò che non è stato detto a voce.
Mi occupo di comunicazione nell’audiovisivo dal 2009 come freelance. Prima sono stato cinque anni a macinare montaggi di spot in una post produzione milanese, fortunatamente prima ancora avevo suonato in un gruppo punk, viaggiato, giocato e curiosato tanto. Cose che mi porto ancora dietro con leggerezza.
Non chiedetemi qual è il mio film preferito. Ho studiato cinema perché ero affascinato dal costruire emozioni insieme agli amici.
Nel frattempo organizzo un piccolo festival musicale chiamato FARGO e faccio parte dell’organizzazione di un festival culturale che si chiama IL RICHIAMO DELLA FORESTA.
Vivo a metà. Un po’ in città, un po’ in campagna.
Sono associato AIR3 (Associazioene Italiana Registi) dal 2017.