La Formica, eco-negozio a Genova

Tra formiche ci si capisce.
Questo è stato un lavoro di grande affiatamento: tutto pensato insieme a noi, con una loro progressiva capacità di fare da sé tutto: grafica, newsletter, gestione del sito, e-commerce, blog, iniziative culturali…
Non è stato neanche difficile quanto potrebbe sembrare: è bastato fare le cose senza premura, anno dopo anno.
Però va detto che loro erano già bravi, con una grande etica del commercio, con una formidabile rete di contadini ed artigiani dietro le spalle, con un’ottima conoscenza dei prodotti. E anche bravi a scrivere e con un rodato gusto per le arti visive.

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CHI

Nel 2009 Beppi e Filippo hanno aperto quello che allora è un negozietto: prodotti ecologici e detersivi alla spina, per ridurre i rifiuti.
C’è un contatore in home page che misura i rifiuti evitati da allora ad oggi (2023) e sono numeri mostruosi: 160.000 flaconi risparmiati e 47 tonnellate di pannolini usa-e-getta risparmiati grazie a quelli lavabili.
Sì, avete letto bene: riuscite a immaginare 47 tonnellate di pannolini (peso asciutto), tutte evitate alle discariche dai culetti dei bambini genovesi? 
E poi ci sono gli assorbenti femminili evitati dal mooncup: più difficili da misurare, ma le quantità sono massicce.
Nel 2013 si devono allargare: vogliono anche offrire alimentari dei produttori vicini; e anche vino e birre; e naturalmente cultura: incontri, corsi, serate tematiche.
Presto si devono ancora allargare, fortunatamente il macellaio confinante chiude: un’altro sforzo e si abbatte il muro.
Oggi ci trovate cose apparentemente diversissime: dal pannolino lavabile al formaggio ligure, dal vino (eccellente), alla vernice naturale ai corsi per bambini.
Tutte cose accomunate in una categoria: permettono quei piccoli gesti  che cambiano il mondo.
Nel 2016 ci chiamano, ed è stata una bella avventura, che ancor oggi continua; fra poche righe la raccontiamo
Oggi con loro ci sono anche Carlotta e Emanuela. Il negozio è ricchissimo, in quegli 80 mq ci sta il mondo, eppure trovi tutto.  Ogni volta ci trovi nuove proposte imprevedibili e intriganti. “Si fa cultura anche quando si vendono pannolini”, dicono. Confermiamo che è vero.

Per dire: se vi serve un libro illustrato per i vostri bambini, potete riceverlo con la cassetta delle verdure.
Ve lo consegnerà, naturalmente, un eco-biker curier con un mezzo 100% elettrico.

Il libro potete anche farvelo leggere on line (che sorpresa, durante i tempi del Coronavirus): trovate nella pagina di Facebook del negozio l’ottima Elisabetta Civardi (formidabile artista amante dei bambini) che li legge personalmente mostrando le pagine ai vostri figli.
Non è l’unica artista che gira nell’econegozio: Dario Apicella, Gek Tessaro, Elisabetta Garilli, Emanuela Bussolati, Silvia Bevilacqua , Giorgio Scaramuzzino
… e in generale: dove lo trovate un negozio di pannolini e vernici che diventa libreria ufficiale di “Nati per Leggere”, che ogni sabato è al Teatro Nazionale Gustavo Modena con i consigli di lettura della rivista Andersen?

Guadagnare quanto basta

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L’ecologia e la qualità non devono essere un lusso, dicono.
Ed è vero, la loro sfida è ridurre i costi, accorciare le filiere, eliminare packaging, marketing, aiutare a riusare, riciclare.  Se serve, vendere cose che costano il doppio ma durano il quadruplo.
Siamo un negozio, vogliamo guadagnare quanto basta a sostenerci, senza cadere in una logica di business, dicono, ricchi di quella cultura genovese dei commerci e degli scambi che non ha niente a vedere con lo stereotipo del genovese micragnoso.
E funziona. Funziona anche se ogni metro quadro è stato conquistato: “noi abbiamo un solo capitale dietro le spalle: la fiducia che i nostri clienti ci riconoscono”.
Purtroppo abbiamo visto altre esperienze simili che non ce l’hanno fatta. Fa parte del nostro mestiere analizzare le differenze, che si vedono ad occhio nudo: l’affiatamento nello staff, la rete che pazientemente hanno generato (che connette i cittadini con i contadini), la competenza sempre aggiornata sui prodotti, la creatività delle iniziative sempre diverse, il radicamento con la città.
E, presuntuosamente, pensiamo: anche il nostro aiuto per raccontare meglio le belle cose che hanno da dire.

DOVE

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Chi ci conosce forse ha già visto il posto, perché è dove Repubblica TV ha fatto questa intervista a Marco: è la cornice gioviale e pittoresca in cui aveva dove ha presentato il libro “Domani mi metto in proprio”.
Per chi non l’ha vista: alla fine viene intervistato proprio Filippo Repetto, a dimostrare che quello che si dice nel libro è vero, si può fare.
In occasione di quella serata, Gek Tessaro fece il disegno che vedete qui, giocando sul cavallo e l’elefante, che nel libro sono metafore di diverse fasi del mettersi in proprio.
Siamo qui, nel centro esterno di Genova, la via si chiama Trebisonda, ma non ci si perde. Il negozio è anche su Internet, dove vende pochi prodotti ma essenziali.

COSA

Tutto il lavoro principale è stato realizzato tra il 2016 e il 2018 con workshop e affiancamenti.

  • Analisi dei punti di forza e debolezza della situazione di partenza, incluse immagine coordinata e layout delle vetrine.
  • Messa a sistema dell’identità visiva di base.
  • Creazione di un sito agile su piattaforma open source (WordPress)
  • Implementazione  (nel 2016) di un modulo e-commerce open source (WooCommerce), facile da gestire in autonomia.
  • Affiancamento e formazione per rendere il cliente progressivamente autonomo in: redazione dei testi, interazione sui social, gestione e-commerce, produzione di cartacei in self-print.
  • Successivamente: follow up periodici

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