Anzi spesso sono contrari.
Sono diversi gli scopi, le retoriche, le estetiche, cambiano i mezzi, gli stili, i ruoli professionali, è radicalmente diversa la relazione tra agenzia e cliente. Cambiano (moltissimo) i budget.
Noi che conosciamo il marketing dall’interno vediamo che è esattamente l’epicentro di questa dis-educazione estetica ed etica che ci bombarda incessantemente.
Ci immerge in immagini e narrazioni così formidabili che le storie vere delle persone ci annegano dentro; è talmente ovvio che dirlo sembra banale, ma senza marketing questo capitalismo non potrebbe capovolgere il Clima, dilapidare le risorse e affamare i continenti per darci in cambio tonnellate di robaccia seriale che finisce rapidamente nelle discariche.
Comunicare bene serve a rifondare i concetti di ricchezza, di successo e di benessere, più la gente è felice e conviviale, meno ha bisogno di impoverirsi per comprare cose inutili.
Sappiamo che le cose importanti della vita non sono in vendita; la comunicazione umana viene invece pervertita per convincerci a sostituire con le merci i nostri sentimenti profondi.