5. Per non essere licenziati dalle macchine, assumiamole.

L’innovazione tecnologica serve a licenziare le persone o invece a ridurre il loro tempo di lavoro? Da quasi tre secoli dipende da chi possiede le macchine: quali, come e per che scopo.

Dopo il mondo operaio e quello contadino, è toccato agli uffici; ora anche commercio e logistica: un popolo senza stipendio? E poi chi li compra tutti quei container di roba fatta dai robot? 

Cominciamo a preservarci con micro-economie generative.
Invece di farci licenziare dagli algoritmi, cominciamo ad assumere le macchine.
Impariamo a usarle bene, sempre meglio. Ricordiamoci che ci mettono un attimo, a passare da soluzione a problema e viceversa, quell’attimo è un confine mobile che attraversa le nostre biografie, seguirlo è faticoso ma divertente; approfittiamo che ora sono sempre più piccole, ormai sono delle protesi che ci portiamo in tasca.


Sono tutte macchine per comunicare o per fare qualcosa da comunicare.
Comunicare in senso ampio: sapere, decidere, dibattere, ricordare, paragonare i numeri, pensare insieme, vedere ed essere visto. Quindi è sicuro: saperle usare bene è una questione di potere.

2 risposte a “5. Per non essere licenziati dalle macchine, assumiamole.”

  1. Avatar Gerardo Ceriale
    Gerardo Ceriale

    Vi faccio i complimenti. Leggervi è un piacere, profondo. Mi sento in sintonia con ogni frase. Grazie per averle scritte. Bello sapere che esistete.

    1. Avatar marco
      marco

      grazie, ci complimenti ci incoraggiano.

2 risposte a “5. Per non essere licenziati dalle macchine, assumiamole.”

  1. Vi faccio i complimenti. Leggervi è un piacere, profondo. Mi sento in sintonia con ogni frase. Grazie per averle scritte. Bello sapere che esistete.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *