16. Il costo della comunicazione deve gravare sulla filiera meno possibile

Il costo della comunicazione deve essere il più possibile contenuto, per non caricare il prezzo finale.
Per decenni si sono spesi budget di marketing importanti che prevedevano del lavoro creativo esternalizzato a un’agenzia e molte inserzioni e spot a pagamento; oggi converrebbe pensare a una buona coordinazione di immagine, che faccia la base ad un buon lavoro sui social in gran parte internalizzato. Tutto è più economico, ma non bisogna risparmiare in tempo di lavoro e in formazione.

A seconda dei casi: possiamo rinunciare del tutto alle inserzioni a pagamento; oppure si riduce al minimo l’acquisto di spazi pubblicitari a pagamento, privilegiando i periodici di nicchia e le radio di opinione e facendo attenzione all’effettiva indipendenza economica e politica della testata.


Il caso spinoso delle “sponsorizzate” sul web
Dove proprio occorrano inserzioni “sponsorizzate” sulle multinazionali del digitale (Facebook, Google,…) cerchiamo strategie di integrazione e razionalizzazione che permettano budget il più possibile limitati per generare il volano su spazi più liberi e disinteressati.
Non si tratta solo di risparmiare soldi, ma anche di sfuggire a una dipendenza: sappiamo che non è facile.
Con i nuovi algoritmi la questione è ancora più controversa, ma è evidente che più vogliamo essere “puri”, più occorre essere bravi.
Noi stiamo guidando a vista, seguiteci e dibattetene con noi.

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