So Critical So Fashion

Il monaco non fa l’abito

Se qualcuno pensa che vestire alternativo sia mettersi un sacco di iuta addosso, dal 2010 può venire a So Critical So Fashion.

Da allora c’è aria di diserzione nel “sistema moda”.
I cervelli, le matite e gli aghi delle grandi firme sono da decenni freelance sfruttati e anonimizzati; sono loro, nell’ombra, i veri artefici del made in Italy.
Malpagati, mortificati, parassitati da brand con un grande passato e un patetico presente. Finalmente scelgono di emanciparsi e si mettono in proprio.
Con So Critical So Fashion si sono messi in rete. Giovani creatori, brand indipendenti, slow fashion, riciclaggio di tessuti, tanta gioia.
Finalmente un Bello non banale per corpi non stereotipati.

C’è un’altra bellezza

C’è un’altra eleganza; non è quella delle modelle dei rotocalchi ma la nostra, quella dei nostri corpi umani di tutte le età e di tutte le stazze.

L’ habitus significa uno spazio condiviso, una percezione comune, da cui: abitudine.
È il momento di cambiare abitudini, ma non è facile come cambiarsi d’abito.
E’ il momento di non mettersi più fibre che hanno inquinato il pianeta, vestiti cuciti da schiavi, tessuti pieni di chimicaglie, tessuti che ad ogni lavatrice mandano microplastiche verso il mare.
E’ il momento di vestirci per essere belli davvero: vestirci, non travestirci; essere, non sembrare.
Reclamiamo di essere tutti bellissimi di default, orgogliosi e clamorosi come ogni essere umano può essere quando trionfa contro la tirannia dei cliché, quando non si veste per somigliare a qualcuno o fare invidia a qualcun altro.
Se qualcuno pensa che moda significhi superficialità, consumismo, adattamento al conformismo labile del momento, venga a So Critical So Fashion.
Scoprirà che da sempre l’uomo veste per manifestarsi, per essere, per scambiare conversazioni e raccontarsi.
Sempre; tranne quando gli cacciano addosso una divisa.
Morale: liberiamo la moda dall’essere una divisa di lusso.

COSA

Nella prima edizione, 2010, smarketing° cura l’immagine coordinata e la segnaletica dell’evento organizzato da Terre di Mezzo e da Isola della Moda di Milano.
Produciamo i testi, creiamo il sito e impostiamo de prime attività dei profili social.
Bellissima la collaborazione con Vectorealism per il Laser Cutting (su stoffa e su carta da pacco) utilizzato per la segnaletica.

Nell’edizione 2011 smarketing° affianca lo staff interno di Terre di Mezzo, lavorando in linea con l’immagine coordinata già impostata.
Lo scopo è rendere progessivamente autonomo il cliente.

La cosa che avverrà effettivamente con la terza edizione, quella del 2012.

Nel frattempo so critical so fashion è diventata parte di Fa’ La Cosa Giusta, ne è un padiglione importante. Significa che ogni anno 60 – 70 mila persone visitano le creazioni della sartoria indipendente.
Quasi sempre il nostro stand è lì, tra i nostri clienti.

Nel 2016 all’interno di critical fashion abbiamo creato il progetto smodati: con l’aiuto dei visitatori abbiamo raccolto belle pratiche collaudate ed efficaci sulla moda critica: suggerimenti e consigli per nuove abitudini da adottare quando scegliamo cosa indossare.

Anche oggi nel 2023 esponiamo a Fa’ La Cosa Giusta proprio lì.