Mangiafuoco – Teatro Laboratorio

CHI

La compagnia Mangiafuoco – Teatro Laboratorio lavora con un pubblico piccolo, anzi: piccolissimo.
Sono bambine e bambini anche in età prescolare.

Il Teatro Laboratorio Mangiafuoco nasce nel 1979.
L’incontro con un grande maestro, Otello Sarzi, ha guidato la scelta del linguaggio da studiare e sperimentare: il teatro d’animazione.

Oggi affianca all’attività di produzione di spettacoli, letture ed animazioni, un’intensa programmazione di rassegne e progetti che si rivolgono all’infanzia con appuntamenti negli spazi dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

Significativo è il progetto Teatro e Prima Infanzia, percorso complesso e articolato che si rivolge ai bambini, alle educatrici e ai genitori proponendo spettacoli, laboratori, appuntamenti di studio.
La programmazione per le famiglie vede la prestigiosa collaborazione con la Società Umanitaria di Milano per la rassegna Piccole tracce.

COSA E COME

Nel 2018 Paola e Patrizia partecipano al corso smarketing al Circolo Arci La Scighera.

Nel 2019 decidono di intraprendere anche loro un percorso con noi per migliorare la loro comunicazione (nella scrittura dei testi) e le capacità di autogestire alcuni strumenti, come il sito web e la creazione di strumenti cartacei e digitali per la promozione degli spettacoli (post sui social, locandine e cartoline).

workshop iniziale

Dayana, Chiara e Marco, assieme a Patrizia e Paola di Mangiafuoco, impostano il laboratorio di analisi iniziale a luglio. I tempi sono stretti perché vanno impostate le basi di identità visiva e i primi testi di presentazione per la rassegna Piccole tracce, per produrre la locandina e ottenere nei tempi previsti il patrocinio del Comune di Milano.

riscrittura dei testi

I burattinai sono intellettuali fini; ne sanno di teatro, di arti visive, di musica, di poesia. Ne sanno anche, e tanto, di come i bambini pensano, sentono, crescono.
Per l’appunto, sanno anche scrivere di tutto questo. Ai testi delle amiche di Mangiafuoco c’era ben poco da aggiungere, scrivono bene da quarant’anni; però c’era molto da togliere, perché questo è il cruccio: siamo in un’era digitale ma veniamo da una lingua buona per scrivere i libri.
È il nuovo esercizio di stile: ridurre, accorciare, asciugare all’essenza; schematizzare. Spesso anche capovolgere la scaletta, perché le regole della buona retorica sono state invertite, alla lettera: ci tocca cominciare dalla fine. Con Marco, le nostre amiche teatranti hanno semplicemente riscritto i loro stessi testi. Insieme abbiamo re-impostato un paio di presentazioni, lavorandoci con pazienza e anche divertendoci, perché è un lavoro fine, di cesello. Dal terzo testo in poi, sono capacissime da sole.

identità visiva

Sul logo Chiara ha fatto un lavoro minimale di sintesi, per migliorarne la leggibilità e rendere più evidente il “marameo” che nella figura intera del marchietto originale si perdeva, soprattutto nelle piccole dimensioni.

mangiafuoco - logo vecchio e nuovo

La scelta del font cade su Cairo, presente nel pacchetto di google.fonts e disponibile anche su canva.com, dove vengono impostati i modelli per la comunicazione sui social network.

Per Piccole tracce viene scelto il font Coming soon, sempre presente su entrambe le piattaforme.

La prima occasione per applicare l’identità visiva è l’edizione 2020 della rassegna Piccole tracce.
Nel nostro lavoro capita spesso (quasi sempre) che ci sia un’urgenza.
Ci ritroviamo in una calda giornata di fine luglio con le Mangiafuoche (come ormai le chiamiamo) e Rosa, che spesso collabora con loro anche per le grafiche, per impostare tutte assieme la locandina.
Appena in tempo prima che chiudano gli uffici del Comune di Milano e avere le necessarie risposte per il patrocinio.

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La collaborazione continua, con incontri molto sporadici, per aggiustare il tiro.