La ciclofficina della comunicazione

Ven 24 marzo ore 14-16
sab 25 ore 10-12
dom 26 ore 10-12
Allo stand GC8 (smarketing°) del padiglione 4 (critical fashion)
Meglio prenotare a scrivi@smarketing.it
Accogliamo 5 prenotazioni al giorno.

Vi aspettiamo a Fa’ la Cosa Giusta di Milano.
Serve un po’ di manutenzione al vostro sito, ai vostri social, ai vostri stampati? o dovete aggiustare qualcosa nella grafica, nei testi, nell’architettura logica, nella combinazione tra i media?

Così come portereste la vostra bici in una ciclofficina popolare, portate la vostra comunicazione AL NOSTRO STAND.
Portatevi dietro il vostro portatile coi files da discutere e il vostro cartaceo, vi aspettiamo.

Le ciclo-officine (quelle vere) sono dei posti incredibili, chi non le conosce dovrebbe andarci.
Ci trovi tutti gli arnesi per sistemare e tenere in ordine la tua bici, e ci trovi qualcuno (a volte volontari, a volte professionisti) che ti dice come usarli e ti fa vedere.
Le ciclofficine diventano spesso punti di incontro per coloro che scelgono la bici per muoversi in città, ci trovi anche una macchina del caffè, un distributore d’acqua, delle sedie per conversare.

Ci sono tanti motivi per cui ci piacciono le ciclofficine, ma il più importante è scoprire che è facile, che impari rapidamente come fare da te le manutenzioni e le riparazioni più frequenti. Quando ci riesci ti senti più orgoglioso e, dopo qualche volta, ti accorgi che è bello andar lì e sporcarti le mani di grasso, perché prendersi cura del proprio mezzo diventa anche prendersi cura della propria abilità e della propria autonomia. Che sia di comunicazione o di locomozione, è sempre un mezzo: un medium che mi rende capace di creare un collegamento tra me e un altrove.
È bello questo paradosso: è in un posto collettivo e sociale, che troviamo l’autonomia individuale e l’abilità personale.

La stessa cosa serve nella comunicazione. Circoli, cooperative, artigiani, agricoltori, commercianti devono comunicare: avere un sito, un’insegna, dei volantini, un nome, qualche slogan decente, qualche foto significativa.
E chi gliela fa questa comunicazione? un’agenzia costosa? qualcuno che si arrangia a fare dei lavoretti per sbarcare il lunario, e come viene viene? oppure si arrangia un po’ da solo? o semplicemente cerca di farne a meno?
Spesso vediamo un mix disordinato di queste soluzioni. Peccato che se comunichi male, di solito, le cose vanno peggio; non solo hai meno clienti, ma anche devi fare un po’ di tutto, devi scoprirti sulle banche, devi auto-sfruttarti, stai tutta la vita in una condizione di avviamento, che è una trappola! Più che una questione di soldi, è una questione di libertà.

Occorre muoversi nel mercato come ciascuno di noi si muove nella città.
Muovendovi in una città avrete sicuramente avuto questa strana sensazione: la città è la stessa, ma se siete in auto, a piedi, in bici, sul tram, in taxi… l’esperienza della città è totalmente diversa.
Infatti cambia tutto, ad es. se siete in auto o in bici. Vedete cose diverse, in successione diversa, con un ritmo psicologico diverso, su percorsi diversi. In bici vedete meglio i dettagli, avete meglio il senso delle distanze, siete più svelti e agili se occorre frenare, girare, driblare, scattare. Seduti in due tonnellate di ferro e plastica che dovrebbero comodamente proteggervi e trasportarvi, la città vi tradisce e dovete scegliere strade e orari di poco traffico, altrimenti ogni simile è un concorrente che occupa quel corridoio di asfalto che vi serve per arrivare alla meta.
Agilità, concorrenza, costi… vedete subito come la vostra comunicazione nel vostro mercato somiglia al vostro veicolo nella vostra città.

Il mercato non è lo stesso, quando pedali. Vale la pena di definire meglio la parola mercato: questo capitalismo globale chiama “mercato” lo scambio di merci e di servizi in cambio di soldi.
Ma nelle tombe etrusche sono stati trovati amuleti egizi e Ötzi (nostro avo preistorico rimasto congelato mentre attraversava le Alpi a piedi) aveva sulla pelle segni di agopuntura che oggi diremmo cinese. Antropologicamente mercato è scambio di relazioni, esperienze, conversazioni, valori, idee su cosa sia bello, utile, comodo, prestigioso, seducente, fertile, magico, sano.
C’era più gusto a commerciare quando ogni località aveva la sua lingua, le sue credenze, i suoi semi, i suoi utensili, e te la facevi a piedi, a vela, a dorso di mulo, per scambiare quello che a te abbondava in cambio di quello che a te mancava. I nostri avi erano tutti molto diversi tra loro, eppure per commerciare trovavano quei minimi comun denominatori in cui tutti noi umani ci somigliamo.
Oggi queste conversazioni sono surrogate dal marketing che crea personalità artificiali a prodotti massificati per noi, tribù senza tribù. In quell’idea di mercato voi “formiche” siete destinati a sparire.

Chiamiamo mercato-bicicletta questo mercato in senso antropologico della specie umana, pre-capitalista ( e post-capitalista) dove la cosa che scambi non surroga la conversazione, ma se mai la facilita.

La bicicletta è più di una metafora. Quando diciamo che vogliamo “comunicare a pedali” intendiamo (la faccio breve perché l’abbiamo già spiegata qui) comunicare in modo agile, economico, su un mercato vicino, senza dover pagare la “benzina” delle inserzioni, con la possibilità di cambiare rapidamente rotta, svicolare gli ostacoli e soprattutto misurare quanto girare il manubrio mentre vedo quanto sta girando la traiettoria. E naturalmente che se smetti di pedalare, cadi.
Se invece pedali ti le gambe e i polmoni che ti fanno volare.
Non è solo una metafora, la metafora è una somiglianza analogica: le spighe che ondeggiano, le parole di zucchero; comunicazione e bici hanno una somiglianza strutturale, come quando scopri che le radici di un albero hanno la stessa forma grafica dei neuroni del nostro cervello.

Bici e comunicazione sono entrambe colpi di genio dell’evoluzione culturale. La bici è mille volte più evolutiva di un qualsiasi veicolo a motore, perché non ha bisogno di carburante. Usa gli stessi muscoli che ci hanno fatto camminare dall’alba dell’evoluzione biologica, ma più velocemente, con meno sforzo, con meno energia: 10 chilometri con una mela. Quello sì che è un salto evolutivo, mica petrolio o carbone che sono contingenze di un’epoca. Tra cento anni le bici più o meno identiche a cent’anni fa, mentre la più formidabile delle Ferrari sarà ruggine e preistoria.
Anche la comunicazione è una tecnologia, a partire da quella trentina di suoni della nostra bocca con cui abbiamo imparato a formulare parole e concetti.
Ci dice la neurologia: abbiamo imparato a specializzare la mano destra contemporaneamente mentre imparavamo a formulare i concetti con le parole: è un lavoro che stiamo facendo da 50mila anni e non abbiamo finito. Poi 5000 anni fa la scrittura di alfabeti, 500 anni fa la stampa su carta, 50 anni fa la comunicazione digitale.
Per gioco possiamo chiederci: cos’è successo 5 anni fa? Chiediamolo ad Alexa o a Siri, che ci parlino di Intelligenza artificiale e chatGPT (cinque mesi fa).
C’è una certa accelerazione, nella quantità di dati che generano rumore intorno alla tua comunicazione, eh?

Meglio portare la bici in ciclofficina; regolare i raggi, ingrassare il cambio, gonfiare le gomme, mettere delle luci ben visibili e controllare bene i freni.
Non sia mai che la catena esca dal cambio proprio mentre percorri una rotatoria e arriva lanciato un tir del big marketing.

Vi aspettiamo a Fa’ la Cosa Giusta di Milano.

Noi semplicemente saremo al nostro stand.
Se avete bisogno di qualche manutenzione o riparazione, prenotatevi e venite coi files nel vostro portatile (in Fiera di Milano la wi fi si paga cara) per mostrarci il sito e i social, portateci i volantini, gli opuscoli, quello che avete.
Noi proveremo a darvi dei suggerimenti minuti e pratici.

Due raccomandazioni:
  1. Non chiedeteci grandi analisi di strategia generale (così di corsa possiamo solo dare impressioni generali e ci sarebbe il rischio di sbagliare su qualche aspetto importante), chiedeteci cose piccole e concrete su come mantenere o riparare l’effetto della vostra comunicazione, la sua chiarezza, la sua efficacia in alcuni canali (sceglietene qualcuno da vedere insieme).
  2. Prenotatevi; scrivete a scrivi@smarketing.it e indicate il giorno che preferite e eventuali alternative.

Stand smarketing° codice GC8
sezione Critical Fashion padiglione 4

Altre due nostre iniziative importanti Fa’ La Cosa Giusta

Sabato alle 17 presso il nostro stand.
Presentazione della mostra ART32 per la salute pubblica, territoriale ed universale.
Segue brindisi con i sottoscrittori che ne hanno permesso la pubblicazione.

Sabato alle 18.30
Presentazione del Manifesto della comunicazione etica. Dopo il brindisi coi sottoscrittori, con tutti gli interessati, presenteremo e discuteremo l’ultima versione del manifesto.