20 Fotografie
Nel 2018 abbiamo condotto venti “fotografie” ad altrettante biblioteche.
Si è trattato di sopralluoghi e interviste ai bibliotecari su come ciascuna biblioteca comunica all’esterno e all’interno.
Cartellonistica stradale, insegna, segnaletica esterna, arredi e disposizione dell’ingresso, chiarezza ed amichevolezza delle comunicazioni del servizio, orientamento nelle diverse aree, fruibilità dei diversi servizi, tipologia degli stampati, loro IC e format, sinergia tra le biblioteche, presenza e uso dei diversi social…
E ancora: promozione di iniziative, sinergie con le scuole, coi servizi col volontariato e con le iniziative culturali non-bibliotecarie (sociali, economiche, turistiche, artistiche…).
Con molta attenzione allo “staging”, cioè all’immagine psicologica generale che è la sintesi di tutto questo, ma include anche elementi come il colore degli arredi, la direzione della luce, l’atteggiamento relazionale del bibliotecario…
Coi bibliotecari si sono analizzati i risultati e insieme si sono identificate varie azioni per renderne la comunicazione più:
– agile, efficace ed economica,
– capace di suscitare abitudine e fiducia,
– interfacciabile con altri servizi: sociali, culturali, educativi, naturalistici e turistici.
All’inizio del 2019 il report presentato ai sindaci e agli amministratori consortili ha dimostrato, dati alla mano, che una biblioteca si paga da sola, e che un euro ne rende tre, cioè che per ogni euro che si mette in una biblioteca (inclusi stipendi, immobili ecc.) la popolazione ne risparmia tre.
Le raccomandazioni strategiche sono state proposte al termine della fase analitica prima di cominciare con quella operativa.
Nel 2019/20 si è concordato di cominciare facendo poche cose ma bene; in particolare
1. una guida unificata ai servizi, co-redatta in due workshop con i convenuti criteri di leggibilità, accessibilità ed amichevolezza,
2. la messa a sistema grafica delle segnaletiche interne, co-progettata con criteri di economia e coerenza stilistica.
Non ce ne sono due uguali
Le biblioteche coinvolte sono molto diverse per dimensione e collocazione geografica.
– alcune sono di notevoli dimensioni, altre in paesini di montagna che aprono pochi giorni alla settimana;
– alcune sono in prestigiosi palazzi storici, altre alloggiate in spazi progettati per altre destinazioni (una banca, un ufficio…);
– alcune sono frequentate da metà della popolazione, altre da una piccola percentuale…
– alcuni hanno servizi innovativi (prestito di quadri, strumenti musicali…) altre riescono ad erogare solo il minimo…
È possibile uniformare la comunicazione di realtà così diverse? Se ci fossimo limitati al classico approccio alla coordinazione d’immagine, sarebbe stata una forzatura; invece è stato possibile (ed utile) trovando una unica coerenza stilistica, l’accesso a strumenti simili (la cassetta degli attrezzi), una comunanza di intenti condivisa, dichiarata e resa pragmaticamente operativa, un’integrazione trasversale tra centri maggiori e centri minori.
Affiancamento abilitante
Anche in questo caso non abbiamo fatto l’agenzia che produce la grafica o fa dei corsi frontali; abbiamo invece studiato insieme ai bibliotecari dei lay-out, poi li abbiamo realizzati professionalmente e dal 2020 li mettiamo via via a disposizione in una cassetta degli attrezzi che bibliotecari e i volontari possono usare anche senza strumenti grafici professionali (abbiamo concordato di usare Canva, un programma on line a bassissimo costo che si impara in una formazione di poche ore, e che ciò nonostante è adeguato ad esigenze semi-professionali).
Analogo approccio sui testi, con la modalità “scrivere per farsi leggere” descritta in questo sito.
Quasi sempre abbiamo privilegiato la stampa in self print (impaginazioni che permettessero la stampa in biblioteca con una comune stampante laser senza ricorrere alla tipografia) con un triplo vantaggio: drastico risparmio economico, una migliore rapidità operativa ed un impatto climatico/ambientale più basso (stampando on-demand si abbattono gli sprechi).
Il nostro lavoro di abilitazione e scambio è stato gradito: spesso i bibliotecari avevano già la sensibilità e la motivazione verso un’idea di biblioteca aperta, accogliente, disponibile alle nuove funzioni sociali delle biblioteche nell’era digitale (che ovviamente non sono più centrate solo sul prestito di libri cartacei). Avevano “solo” problemi di conunicazione: avvicinare alcune categorie di pubblico, evitare alcuni luoghi comuni (sulla biblioteca e in generale sulla cultura), rivalutare una dieta mediatica anche cartacea. Non ultimo il problema di comunicazione inter-istituzionale con amministratori da sensibilizzare sul tema.
Possiamo affermare che abbiamo incontrato una cultura biblioteconomica e una disponibilità all’innovazione particolarmente avanzata, che ci ha permesso di lavorare in modo più creativo ed efficace.
La nostra funzione è stata dunque quella di facilitare il superamento di alcuni ostacoli e abitudini, di suggerire buone pratiche comunicative, di razionalizzare il tempo e i costi economici (scarsi eppure spesso dispersi).
I conduttori sono stati Guido Bertola (sopralluoghi, affiancamento per grafica, segnaletica, architettura dell’informazione e cartografia) e Marco Geronimi Stoll (coprogettazione testuale, tono di voce, team building)
Insieme abbiamo anche presentato agli amministratori comunali e consortili le raccomandazioni strategiche al termine della fase analitica prima di cominciare con quella operativa.
Le biblioteche coinvolte