1. Lavorare meno, lavorare tutt* ma lavorare bene e insieme.

Noi che sottoscriviamo questo manifesto lavoriamo in modo paritetico ed orizzontale. Evitiamo anche l’auto-sfruttamento e abbiamo smesso di ammirare chi lavora tanto.
Meglio ammirare chi lavora bene: oggi serve più qualità; la quantità invece spesso è un problema.

L’idea di una linea di comando piramidale non ci piaceva neanche prima, nel mondo analogico. Adesso, in un mondo digitalizzato, è pericolosamente obsoleta e inefficiente: non esiste leader che con la sua singola mente possa adeguarsi alla complessità intorno a noi.
La questione non si limita al lavoro in équipe per realizzare qualche task, si tratta di perseguire insieme la visione etica generale, aggiornarla spesso e conseguentemente prendere insieme le decisioni; insieme quelle importanti, fidandosi reciprocamente in quelle minute.

Ne consegue anche che le differenze di retribuzione sono azzerate o molto ridotte, per evitare ingiustizie e sperequazioni.
Significa anche che si guarda alla cura del lavoro e alla sua efficacia e non alle ore passate sul luogo di lavoro (nel nostro caso: davanti ad un monitor); che si rispetta il resto della vita slegata dal lavoro ( e comunque il lavoro, in via indiretta, ne beneficia).

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