3. Lo smarketing è la comunicazione di chi vuole consumare meno e consumare meglio.

Cooperazione, terzo settore, agricoltura ed artigianato di nicchia o di piccola scala, creatività digitale, commercio equo-solidale, imprese valoriali attente all’ambiente e alle relazioni sociali, all’economia verde, circolare, alle produzioni artistiche… Lo smarketing è dedicato a tutte le forme di economia che chiamiamo “altre”, ma che probabilmente sono l’economia vera, oikos nomos: quella che fa funzionare la casa comune.

Sembrano economie marginali e invece insieme fanno una quota notevole dell’economia nazionale, è quella che ha il più basso costo di creazione di ogni posto di lavoro, è quella più resiliente alle varie crisi, è meno esposta al debito, è spesso generativa di innovazioni tecniche e sociali, è meglio inclusiva delle diversità di ogni tipo.
Però non sempre è brava a raccontarsi, a incontrare la domanda e co-progettare gli aspetti tecnici: noi lavoriamo per difendere il suo lavoro e la sua idea di lavoro.
Difenderla non significa raccontare quanto è buona attraverso un marketing alternativo: vogliamo facilitare la sua organizzazione, lo scambio diretto tra chi produce e chi acquista, la messa in rete di chi produce e anche la rete tra loro e chi di mestiere si occupa di comunicare, progettare, organizzare, distribuzione, logistica e normative.

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